Verso un consumo responsabile

Nel mondo una persona su nove non mangia abbastanza, mentre il 40% mangia decisamente troppo. Eccessivo consumo di risorse è sinonimo di spreco.

Adesso nel mondo ci sono circa 7,5 miliardi di persone che consumano 70 miliardi di tonnellate di materie prime, cioè risorse fornite dalla Terra. La sola Unione Europea ne consuma 7 miliardi di tonnellate. Che cosa accadrà quando nel 2050, stando alle previsioni, saremo circa in 10 miliardi ad abitare il pianeta? Inoltre i Paesi più ricchi producono una quantità maggiore di rifiuti rispetto a quelli più poveri, con impatti sull’inquinamento. […]

L’eccessivo consumo di risorse è dovuto soprattutto a una causa: lo spreco. Tanti oggetti vengono buttati via solamente perché non sono più di moda. Tanti cibi vengono buttati, anche se ancora utilizzabili o perché vicini alla scadenza: ogni anno nel mondo finisce nella spazzatura circa un terzo di tutto il cibo prodotto (pari a 1,3 miliardi di tonnellate).

Vivere in questo modo “usa e getta” è irresponsabile, perché non pensa alla situazione globale – i tanti che muoiono di fame (35 milioni nel 2019) – e alle conseguenze che produce sull’ambiente e sulla società.

La prima conseguenza di questo enorme consumo è che le risorse naturali non rinnovabili possono esaurirsi, come sta accadendo, per esempio, in molti mari sempre più poveri di pesce.

Oppure può succedere che lo sfruttamento eccessivo rovini le caratteristiche naturali: per esempio, i terreni agricoli possono diventare improduttivi, se sfruttati troppo o inquinati.

Un’altra conseguenza è l’inarrestabile produzione di rifiuti, con tutti i problemi legati al loro smaltimento e all’inquinamento che producono.

Conservare il nostro pianeta (le risorse non rinnovabili e rinnovabili, la biodiversità, l’ambiente) dovrebbe essere un criterio fondamentale per tutte le scelte di tutti i governi per il benessere delle generazioni presenti e future.

da M. Baronio, M. Damiani, Pianeta in gioco 2030, vol. 1, La Scuola, Brescia 2021