Una pandemia è un’epidemia, cioè una malattia che si diffonde rapidamente in un certo territorio, che ha la capacità di invadere Paesi e continenti in poco tempo. È dovuta a una serie di fattori.
Il modo in cui modifichiamo l'ambiente in cui viviamo, adattandolo alle nostre esigenze fino a stravolgere interi ecosistemi, influenza la diffusione di nuovi patogeni e facilita il salto di specie, o spillover, da animali a umani.
Nipah, SARS, Ebola, SARS-CoV-2 sono tutti virus frutto della società moderna, della distruzione degli habitat animali e della conseguente convivenza forzata tra animali e uomo. Il nuovo coronavirus della CoViD-19 è solo una parte infinitesimale del mondo dei virus: si stima infatti che mammiferi e uccelli trasportino 1,7 milioni di diversi virus ancora “sconosciuti”, e che oltre 800.000 possano fare il salto di specie.
«Le stesse attività umane che causano il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità aumentano il rischio di future pandemie», spiega Peter Daszak, presidente del workshop [convocato dalla Piattaforma Intergovernativa Scienza-Politica sulla Biodiversità e i Servizi Ecosistemici]. L'espansione e l'intensificazione dell'agricoltura, la produzione, il commercio e il consumo di prodotti non ecosostenibili sono tutti fattori che contribuiscono all'aumento del rischio pandemie.
in C. Guzzonato, È possibile evitare future pandemie?, focus.it, 9 dicembre 2020
- La presenza di virus nel mondo è rara?
- Quali fattori contribuiscono all’aumento del rischio di pandemia?