Le spose bambine

Allarme Onu, in 70 milioni all'altare prima dei 18 anni.

«Abbiamo eliminato cose brutali come l’apartheid, possiamo porre fine anche ai matrimoni precoci»: in queste parole dell’arcivescovo Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984 e figura chiave della lotta contro la segregazione razziale in Sudafrica, è racchiuso l’impegno dell’Onu contro le nozze che hanno per protagoniste spose bambine.

Nel mondo, quasi settanta milioni di giovani donne nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni – una su tre – si sono sposate prima di compiere 18 anni. Un terzo di loro – circa il 12 per cento – ne aveva addirittura meno di 15. Alcune avevano solo cinque anni.

E se si considera una forbice che va dai 20 ai 49 anni, si arriva a quota 400 milioni. La fotografia di una pratica che rimane una minaccia reale al rispetto dei diritti umani arriva dal rapporto Onu sulle spose bambine. […]. Porre fine a queste unioni è una delle battaglie per cui le Nazioni Unite, attraverso le sue agenzie Unicef, Un Women e Unfpa, si stanno battendo da tempo.

«Il matrimonio precoce nega ad una ragazza la sua infanzia e la sua adolescenza, sconvolge la sua istruzione, aumenta il rischio che sia vittima di violenze ed abusi», si legge nel dossier. Tali unioni poi significano spesso gravidanze altrettanto precoci. E la morte per complicazioni legate al parto è la maggiore causa di morte delle ragazze dai 15 ai 19 anni. […] Quasi la metà delle giovani maritate prima dei 18 anni vivono in 5 Paesi nell’Asia del Sud: Bangladesh (66%), India (47%), Nepal (41%), Afghanistan (39%) e Pakistan (24%).

V. Robecco, Onu: l'infanzia negata delle spose bambine, ansa.it, 20 novembre 2012