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Architettura e tecnica sconfiggono i terremoti


Architetture all’avanguardia, ma anche interventi mirati su edifici storici possono ridurre e contenere i danni causati dai terremoti.

Il Giappone è un Paese molto soggetto a scosse sismiche, perciò è corso ai rimedi fin dal XVIII secolo.
È da quell’epoca, dopo grandi distruzioni dovute ai terremoti, che si cominciò a pensare di adottare una tecnica edilizia che permettesse di ridurre i danni provocati dai sismi. Nel 1923 ci fu a Tokyo un terremoto che distrusse molti palazzi, ma non l’Imperial Hotel, realizzato dal celebre architetto Frank Lloyd Wright: rimase in piedi perché era stato costruito con una struttura che adottava tecniche antisismiche. Il Giappone ha poi diffuso ampiamente l’utilizzo di queste tecniche, sia per i nuovi edifici sia per quelli più antichi, riuscendo a creare delle vere e proprio “città antisismiche”. Dimostrando così che ogni edificio, nuovo o antico che sia, può diventare antisismico.
Uno dei “segreti” delle tecniche di costruzione antisismica è quello di realizzare delle specie di “cuscini” che riducono gli effetti delle scosse, qualcosa di simile agli ammortizzatori di un’automobile. Questi cuscini sono messi tra i piani degli edifici più a rischio. In questo modo la struttura diventa elastica alle sollecitazioni, limitando i crolli o almeno – nel caso di terremoti particolarmente intensi – dando alle persone la possibilità di mettersi in salvo. Altri interventi possono essere fatti alla base degli edifici, sia nuovi sia antichi: consistono nell’inserire piattaforme di cemento armato che poggiano su un sistema di molle che riduce gli effetti dell’onda sismica. Altri accorgimenti consistono nell’usare materiali leggeri, specialmente nelle parti alte della costruzione, e nel creare progetti in cui è mantenuto basso il baricentro dell’edificio. Dal 1923 in Giappone tutte le strutture portanti devono essere in cemento armato o in acciaio, in modo da garantire la maggiore flessibilità possibile. In questo modo in Giappone la maggior parte degli edifici è stata messa in sicurezza in pochi anni.
Ovviamente, gli interventi sono stati costosi e hanno dovuto ricevere la piena collaborazione dei cittadini che, nella fase dell’esecuzione dei lavori, hanno subito diversi disagi. Ma alla fine gli sforzi premiano perché i danni dei terremoti, sia in numero di vite umane sia per gli aspetti economici, sono ben più rilevanti.

da M. Baronio, M. Damiani, Pianeta in gioco 2030, vol. 3, La Scuola, Brescia 2021

Lavoro sul testo
  1. Anche l’Italia è un Paese a rischio sismico. Pensi che si potrebbero applicare le stesse norme di prevenzione sismica adottate in Giappone anche in Italia? 
  2. Quali pensi che possano essere i problemi? E quali i vantaggi?
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